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Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali
Dipartimento di Biotecnologie Chimica e Farmacia
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Progetto cofinanziato dalla Regione Toscana

 



Progetto multidisciplinare nell'area delle Colline Metallifere:

 

Il progetto Ar.Chi.Min, co-finanziato dalla Regione Toscana con fondi POR FESR 2007-2013, Attività 1.1., Linea d’intervento  D, pone al centro un territorio “laboratorio”, la Toscana Meridionale, e più nello specifico l’area delle Colline Metallifere, sulla quale possono essere sperimentate nuove metodologie di indagine a carattere multidisciplinare che intrecciano le competenze storico-archeologiche con quelle chimico-ambientali. Tali metodologie sono finalizzate alla piena comprensione e conseguente valorizzazione dei compendi archeo-minerari ancora conservati nel comprensorio.
L’articolazione del progetto può essere declinata per punti, e nello specifico:
- studio archivistico e verifica  “sul campo” al fine di censire in dettaglio i siti minerari  di interesse archeologico.
- acquisizione e informatizzazione dei dati archeologici e chimico-fisici su banche dati georeferenziate
- analisi chimico-fisica dei diversi cicli di produzione metallurgica attestati nell’area (rame, ferro): attraverso l’analisi dei manufatti e dei residui industriali è possibile effettuare una mappatura della provenienza dei minerali ed una analisi della tecnologia utilizzata per la produzione del metallo;
- strategie per la corretta conservazioni dei manufatti: i resti archeominerari dovranno essere conservati nel rispetto della sicurezza per l’ambiente e le persone. Una delle maggiori criticità che caratterizza la gestione dei siti minerari sia antichi che recenti riguarda infatti l’impatto che essi hanno su target umani e/o ambientali raggiungibili attraverso diverse vie di contatto. Allo scopo di rendere minimo il contatto sito contaminante-ambiente e sito contaminante-persona, la tendenza attuale è quella di isolare il sito archeominerio o archeoindustriale (come sta attualmente succedendo per le bonifiche), con la conseguente impossibilità di renderlo fruibile e/o studiabile. Molte esperienze europee stanno invece approfondendo questa problematica nell’ottica di conservare i tratti principali dell’attività pre-industriale e dunque le peculiarità del paesaggio storico, pur nell’impegno della bonifica o mitigazione del suo impatto verso gli esseri viventi;
- studio delle aree di lavorazione del minerale e degli  impianti archeominerari attraverso protocolli di ricerca finalizzati alla individuazione e alla demarcazione delle zone di estrazione, scarico dei residui e trattamento del minerale (arricchimento e/o produzione del metallo). Tali protocolli si baseranno sulla tracciatura della contaminazione del suolo (e di altre matrici ambientali) che ha conservato memoria delle attività pregresse.